La nostra missione ebbe inizio nell’Italia del sud. Le nostre comunità italiane furono e sono tuttora le testimoni che hanno visto germogliare e crescere l’Istituto. Oggi la nostra missione continua, cercando sempre di andare avanti in sintonia con la Chiesa e rispondere alle necessità odierne attraverso le nostre diverse attività sociali e pastorali.
"Hanno un grande spirito di abnegazione e di sacrificio
e sanno adattarsi a vivere in questi paesi sperduti delle nostre montagne,
prive di qualsiasi comodità, pur di fare un po' di bene alle anime."
(Mons. Augusto Bertazzoni)
La dimensione missionaria è parte essenziale del nostro Istituto, perché l’amore di Cristo ci spinge a farlo conoscere ed amare, per cui con la grazia dello Spirito Santo impieghiamo ogni mezzo, perché tutti gli uomini possano trovare nel Cuore di Cristo il significato profondo delle loro aspirazioni e dei loro valori culturali e sperimentare la forza liberatrice del Vangelo.
Accogliendo l’invito di Papa Francesco siamo convinte che, la misteriosa fecondità della nostra missione «non consiste nelle nostre intenzioni, nei nostri metodi, nei nostri slanci e nelle nostre iniziative, ma riposa proprio in credere alle parole di Gesù, quando dice “senza di me non potete far nulla”».
"Quanto è buono il Signore! Oh come ci protegge!
Siamogli grate col sacrificarci per Lui,
ed offriamogli la nostra vita in olocausto
di riparazione e d'amore".
(dagli scritti di Madre M. D'Ippolito)
Madre Maria della S. Croce (al secolo Maria Teresa D’Ippolito) nacque dalla famiglia D’Ippolito a Latiano (BR) il 10 giugno 1870 da Angelo e Maria Concetta Siciliano. Il 29 novembre 1909, a trentanove anni, fece il suo ingresso nel probandato delle Figlie del Sacro Costato e nel 1925 il 1° luglio, emise la professione perpetua nello stesso Istituto. Madre Maria fu superiora generale dal 26 dicembre 1911 con il concorde parere del vescovo Monterisi, di p. Montemurro e del can. Di Francia e rimase in carica fino al 1929.
Morì a settantacinque anni il 22 giugno 1945 nel suo paese natio, Latiano. Fu sempre attenta a preservare il carisma del fondatore e a difendere l’autonomia del suo giovane Istituto, nonostante tante difficoltà. Madre Maria, convinta della legittimità̀ dell’autonoma esistenza del suo Istituto, non diede mai seguito ai vari tentativi di fusione proposti. Visse, in prima persona, il dolore della separazione dei due Istituti (il ramo di Potenza e di Spinazzola). Fu oggetto di accuse infamanti e false ma fu dichiarata innocente dal vescovo Roberto Razzoli il 3 dicembre 1918 dopo un processo canonico. Madre Maria, scrive «Quante pene!!! Ma se Gesù bevve il calice delle amarezze, come non dobbiamo pregiarci di averne parte anche noi?».
La fama di madre Maria è confermata, ancora, nel 1961 da mons. Mazzeo (vicario generale dei vescovi Monterisi, Razzoli e Pecci) parlando di lei come «un’anima piena di amore di Dio e spirito di sacrificio, la quale profuse per la comunità̀ tutte le rendite del suo patrimonio di famiglia e tutta la sua vita con le sue mirabili virtù̀ di carità̀ e prudenza, che le meritarono l’affetto filiale e la venerazione non solo delle suore ma anche di tutta la cittadinanza di Marsico, che ancora la ricorda e ne parla con ammirazione».
Nella preghiera e nella contemplazione del Costato trafitto Padre Eustachio intuisce la gravità del peccato e l'infinito amore di Dio che si rivela nel suo Figlio. Questa intuizione spirituale genera in lui una disponibilità costante a vivere l'amore e la riparazione per collaborare al piano salvifico di Cristo.
Prende rilievo in questa esperienza dello Spirito, l'amore al Cuore di Gesù che egli contempla attraverso la ferita del costato e diventa il motivo dominante e ispiratore della sua vita tutta incentrata nell'identificarsi e configurarsi a Cristo crocifisso. Don Eustachio esprime questo amore nella riparazione e nell'adorazione dell'Eucarestia, dono supremo del Cuore di Cristo e memoriale della sua Passione. Sua aspirazione principale è di diventare apostolo fervente del Sacro Cuore: "Sacratissimo Cuore del mio divino amore, (19 EMD pp.42-43) che io propaghi la tua gloria, che io ti faccia conoscere alle genti, che io mi dedichi tutto, tutto al Tuo Divin Culto e sia uno degli zelatori più forti del Sacro Cuore". (EMD pp.60-61 4.3) La sua spiritualità nasce dalla contemplazione del Cristo crocifisso a cui si unisce in oblazione di amore sull'esempio della Vergine Addolorata; si radica nell'esercizio delle virtù, specie dell'umiltà, della povertà, dell'obbedienza e della carità; si espande con l’azione apostolica a servizio del prossimo e culmina nell' adorazione e nella lode della Trinità, in totale sottomissione di amore riparatore. È una spiritualità cristocentrica, eucaristica e mariana.La nostra attività fondamentale come Istituto consiste nella collaborazione alla missione evangelizzatrice della Chiesa. Lo facciamo attraverso le nostre attività sociali e pastorali, ove siamo animate principalmente dal desiderio di promuovere la gloria di Dio e l’espansione del suo Regno in tutti i cuori, facendo nostro l’anelito del Fondatore: “…che io possa farti conoscere alle genti, zelare la tua gloria, mostrarti come sei bello, farti vedere come sei misericordioso e generoso e come ami le anime”. E accogliendo anche l’invito che Papa Francesco rivolge a tutti noi: “…occorre diventare segni viventi dell’amore che annunciamo…”
La catechesi è parte fondamentale della nostra specifica missione nella Chiesa. Cerchiamo di guidare i fanciulli, i giovani e gli adulti ad approfondire il mistero di Cristo e della Chiesa e ad inserirsi nella vita della comunità parrocchiale. Inoltre, attenti alle richieste del Santo Padre e alle necessità odierne curiamo che la catechesi “includa in modo più diretto e chiaro il senso sociale dell’esistenza, la dimensione fraterna della spiritualità, la convinzione sull’inalienabile dignità di ogni persona e le motivazioni per amare e accogliere tutti”.
L’istituto presente in Italia, Brasile, Romania, Bolivia e Repubblica Democratica del Congo risponde alle necessità locali, attraverso le opere sociali, tali come: asili, scuole, case di riposo, dopo scuola, pensionato, maternità, centro nutrizionale ed altro.
La nostra presenza cerca d’accompagnare i più piccoli, sia i minori in situazione di rischio come gli anziani nelle case di riposo, non solo nei loro bisogni materiali, culturali, ma in particolare facendo con loro un percorso spirituale.
Nei vari campi dove svolgiamo le nostre attività lavoriamo perché ogni persona trovi il suo valore, la sua dignità e diventi protagonista della sua storia.
La nostra è una spiritualità di AMORE e RIPARAZIONE che nasce dalla contemplazione del Cristo crocifisso a cui cerchiamo di unirci in oblazione di amore sull’esempio della Vergine Addolorata. È una spiritualità rivolta al Padre e offerta a Lui, con Cristo, il vero e unico riparatore. A tale scopo poniamo ogni impegno per: amare come Cristo ha amato, nonostante la croce, anzi vivendo gioie e sofferenze impregnandole di amore; lasciandoci coinvolgere con i nostri fratelli in situazioni di egoismo e di peccato, onde portare tutti all’amore del Signore.
Cerchiamo di vivere la dimensione contemplativa nello sforzo di fissare in Dio lo sguardo e il cuore e la esprimiamo particolarmente nella partecipazione ai sacramenti, nella preghiera, nell’ascolto e nella meditazione della sua Parola; nella partecipazione cosciente alla missione salvifica di Cristo, e in Lui serviamo i nostri fratelli sull’esempio di p. Eustachio che ardente di zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, si donava senza riserve ai più poveri e bisognosi che egli amava con la stessa carità di Cristo.
Il nostro fondatore, il sacerdote Eustachio Montemurro, per impulso dello Spirito Santo, rivolgendo il suo sguardo orante al Costato trafitto di Cristo, ferito dalla lancia del soldato, ne vide fluire “sangue ed acqua” e irradiarsi fiamme di carità e di amore verso tutti gli uomini peccatori. Mosso dallo stesso impulso dello Spirito, egli volle testimoniare nella Chiesa la carità e l’amore del Cuore di Gesù dando vita al nostro Istituto.
Animate dal medesimo spirito del Fondatore noi contempliamo spesso il Cuore aperto del Redentore, il quale ci mostra l’amore divino e umano per tutti gli uomini peccatori, e ci dispone a riparare gli oltraggi recati al suo Cuore da noi stesse, dal genere umano e, specialmente, dalle anime consacrate.
In questo spirito di AMORE e RIPARAZIONE, collaboriamo con tutte le forze alla realizzazione del sogno di Dio in noi: la Sua gloria, la santificazione nostra e quella del prossimo.
Mosse dalla carità che lo Spirito Santo infonde nei cuori, cerchiamo di vivere e diffondere l’amore misericordioso di Dio Padre in tutti gli ambienti e circostanze, in tale sfida ci sentiamo unite spiritualmente alle Suore Missionarie del Sacro Costato e di Maria Santissima Addolorata.
"Signore, noi sol vogliamo che il tuo Cuore regni sopra ogni gente ti vogliamo Re
e che il tuo impero limiti non segni, ma tutto il mondo si consacri a Te"