MADRE MARIA DELLA SANTA CROCE
"Quanto è buono il Signore! Oh come ci protegge!
Siamogli grate col sacrificarci per Lui,
ed offriamogli la nostra vita in olocausto
di riparazione e d'amore".
(dagli scritti di Madre M. D'Ippolito)
Madre Maria della S. Croce (al secolo Maria Teresa D’Ippolito) nacque dalla famiglia D’Ippolito a Latiano (BR) il 10 giugno 1870 da Angelo e Maria Concetta Siciliano. Il 29 novembre 1909, a trentanove anni, fece il suo ingresso nel probandato delle Figlie del Sacro Costato e nel 1925 il 1° luglio, emise la professione perpetua nello stesso Istituto. Madre Maria fu superiora generale dal 26 dicembre 1911 con il concorde parere del vescovo Monterisi, di p. Montemurro e del can. Di Francia e rimase in carica fino al 1929.
Morì a settantacinque anni il 22 giugno 1945 nel suo paese natio, Latiano. Fu sempre attenta a preservare il carisma del fondatore e a difendere l’autonomia del suo giovane Istituto, nonostante tante difficoltà. Madre Maria, convinta della legittimità̀ dell’autonoma esistenza del suo Istituto, non diede mai seguito ai vari tentativi di fusione proposti. Visse, in prima persona, il dolore della separazione dei due Istituti (il ramo di Potenza e di Spinazzola). Fu oggetto di accuse infamanti e false ma fu dichiarata innocente dal vescovo Roberto Razzoli il 3 dicembre 1918 dopo un processo canonico. Madre Maria, scrive «Quante pene!!! Ma se Gesù bevve il calice delle amarezze, come non dobbiamo pregiarci di averne parte anche noi?».
La fama di madre Maria è confermata, ancora, nel 1961 da mons. Mazzeo (vicario generale dei vescovi Monterisi, Razzoli e Pecci) parlando di lei come «un’anima piena di amore di Dio e spirito di sacrificio, la quale profuse per la comunità̀ tutte le rendite del suo patrimonio di famiglia e tutta la sua vita con le sue mirabili virtù̀ di carità̀ e prudenza, che le meritarono l’affetto filiale e la venerazione non solo delle suore ma anche di tutta la cittadinanza di Marsico, che ancora la ricorda e ne parla con ammirazione».