Tappe di vita
Eustachio Montemurro nacque a Gravina il 1° gennaio 1857, secondogenito di Giuseppe e di Giulia Barbarossa. Studio a Minervino Murge, preso la scuola dello zio Federico. Il giovane Eustachio lascio Minervino per seguire il padre a Gravina in seguito al luto che avevano colpito la famiglia (Tra il 18 e il 24 giugno 1867 muoiono la mamma Giulia Barbarossa, il fratello Federico, la sorella Maria Francesca).
Durante una grave infermità, Eustachio Montemurro nel 1890 ebbe una visione: i santi Cosimo e Damiano, vestiti con l’abito talare, gli si presentarono mandati dal Signore. Svegliatosi, comunicò ai presenti il suo proposito di farsi sacerdote se, con l’intercessione della Madonna, fosse guarito. Eustachio guarì ma solo il 17 dicembre 1902 espresse al vescovo della diocesi di Gravina e Irsina il desiderio di abbracciare la vita sacerdotale. Fu, così, ordinato sacerdote il 24 settembre 1904.
Abbracciai con amore tale ministero
e cercai di trovare la mia gioia la mia contentezza
nell’accorrere al capezzale dei moribondi...
in amministrare i Sacramenti alle anime
e nell’insegnare il catechismo ai bambini”.
(E. M. Epist., II, 409)
La brama di testimoniare al mondo la grandezza dell’amore del Cuore di Cristo, di salvare il maggior numero possibile di anime e di rispondere alle indicazioni pastorali di san Pio X contribuì a far nascere nel cuore di Don Eustachio l’ispirazione di fondare due Istituti. Il 21 novembre 1907 fonda l’Istituto maschile per il culto della SS.ma eucaristia, denominata dei “Piccoli Fratelli del SS. Sacramento”. La intuizione per fondare quella femminile nasce il 18 aprile 1905, ove don Eustachio, dopo aver soccorso una giovane, Angela Cavalluzzi, così scrive, “Quello che io farei meglio a rinunciare allo stato religioso e, a porre ogni opera perché́ sorga un Istituto per queste poverelle”. Incoraggiato dal redentorista p. Antonio Maria Losito, ottenuto il permesso del vescovo, p. Eustachio, con don Saverio, diede inizio all’istituto femminile, per vedove abbandonate prendendo in affitto alcuni locali del palazzo Guida dove, presumibilmente il 30 aprile 1908, vi fece trasferire Chiara Terribile e Maria Lucia Visci a cui fu dato rispettivamente il nome di sr Addolorata e sr Maria Immacolata. Le due donne iniziarono, così, una rudimentale vita religiosa, probabilmente dal 1° maggio del 1908. Il nascente Istituto, ebbe il titolo di “Ancelle di S. Rita” che poi mutò in “Figlie del Sacro Costato”. Il 5 giugno 1908 le due suore si trasferiscono a palazzo Loglisci considerata la “Betlemme” dell’Istituto. L’8 dicembre 1909, essendosi aggregate altre giovani, alcune di esse passarono nell’ex convento Santa Sofia.
“Sai, Diletto, che pensieri mi sono venuti oggi? ... dedicarmi a queste povere figlie Tue cercando di salvarle, a porre ogni opera perché́ sorga un Istituto per queste poverelle”.
(E. M. Diario Spir., IV, 1)
Nel 1910 d. Eustachio apre a Minervino Murge (Ba)una casa delle Figlie del Sacro Costato, la cui opera era ostacolata a Gravina, il 3 novembre dello stesso anno tenta, preso le Congregazioni Romane, di salvare le opere.
Il 11 gennaio 1911, p. Eustachio accompagna a Potenza quattro Figlie del Sacro Costato richieste da mons. Ignazio Monterisi e il 21 febbraio dello stesso anno, la Sacra Congregazione decreta lo scioglimento delle opere fondate da d. Eustachio, accusato da “pseudomisticismo”, e invia mons. Giovanni Del Papa quale visitatore apostolico. E nel 1912 mons. Zimarino, allo scopo di impedire il ripristino dei Piccoli Fratelli, nega a d. Eustachio un certificato di buona condotta da presentare alla S. Sede.