La nostra attività fondamentale come Istituto consiste nella collaborazione alla missione evangelizzatrice della Chiesa. Lo facciamo attraverso le nostre attività sociali e pastorali, ove siamo animate principalmente dal desiderio di promuovere la gloria di Dio e l’espansione del suo Regno in tutti i cuori, facendo nostro l’anelito del Fondatore: “…che io possa farti conoscere alle genti, zelare la tua gloria, mostrarti come sei bello, farti vedere come sei misericordioso e generoso e come ami le anime”. E accogliendo anche l’invito che Papa Francesco rivolge a tutti noi: “…occorre diventare segni viventi dell’amore che annunciamo…”
La catechesi è parte fondamentale della nostra specifica missione nella Chiesa. Cerchiamo di guidare i fanciulli, i giovani e gli adulti ad approfondire il mistero di Cristo e della Chiesa e ad inserirsi nella vita della comunità parrocchiale. Inoltre, attenti alle richieste del Santo Padre e alle necessità odierne curiamo che la catechesi “includa in modo più diretto e chiaro il senso sociale dell’esistenza, la dimensione fraterna della spiritualità, la convinzione sull’inalienabile dignità di ogni persona e le motivazioni per amare e accogliere tutti”.
L’istituto presente in Italia, Brasile, Romania, Bolivia e Repubblica Democratica del Congo risponde alle necessità locali, attraverso le opere sociali, tali come: asili, scuole, case di riposo, dopo scuola, pensionato, maternità, centro nutrizionale ed altro.
La nostra presenza cerca d’accompagnare i più piccoli, sia i minori in situazione di rischio come gli anziani nelle case di riposo, non solo nei loro bisogni materiali, culturali, ma in particolare facendo con loro un percorso spirituale.
Nei vari campi dove svolgiamo le nostre attività lavoriamo perché ogni persona trovi il suo valore, la sua dignità e diventi protagonista della sua storia.
La nostra è una spiritualità di AMORE e RIPARAZIONE che nasce dalla contemplazione del Cristo crocifisso a cui cerchiamo di unirci in oblazione di amore sull’esempio della Vergine Addolorata. È una spiritualità rivolta al Padre e offerta a Lui, con Cristo, il vero e unico riparatore. A tale scopo poniamo ogni impegno per: amare come Cristo ha amato, nonostante la croce, anzi vivendo gioie e sofferenze impregnandole di amore; lasciandoci coinvolgere con i nostri fratelli in situazioni di egoismo e di peccato, onde portare tutti all’amore del Signore.
Cerchiamo di vivere la dimensione contemplativa nello sforzo di fissare in Dio lo sguardo e il cuore e la esprimiamo particolarmente nella partecipazione ai sacramenti, nella preghiera, nell’ascolto e nella meditazione della sua Parola; nella partecipazione cosciente alla missione salvifica di Cristo, e in Lui serviamo i nostri fratelli sull’esempio di p. Eustachio che ardente di zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, si donava senza riserve ai più poveri e bisognosi che egli amava con la stessa carità di Cristo.
Il nostro fondatore, il sacerdote Eustachio Montemurro, per impulso dello Spirito Santo, rivolgendo il suo sguardo orante al Costato trafitto di Cristo, ferito dalla lancia del soldato, ne vide fluire “sangue ed acqua” e irradiarsi fiamme di carità e di amore verso tutti gli uomini peccatori. Mosso dallo stesso impulso dello Spirito, egli volle testimoniare nella Chiesa la carità e l’amore del Cuore di Gesù dando vita al nostro Istituto.
Animate dal medesimo spirito del Fondatore noi contempliamo spesso il Cuore aperto del Redentore, il quale ci mostra l’amore divino e umano per tutti gli uomini peccatori, e ci dispone a riparare gli oltraggi recati al suo Cuore da noi stesse, dal genere umano e, specialmente, dalle anime consacrate.
In questo spirito di AMORE e RIPARAZIONE, collaboriamo con tutte le forze alla realizzazione del sogno di Dio in noi: la Sua gloria, la santificazione nostra e quella del prossimo.
Mosse dalla carità che lo Spirito Santo infonde nei cuori, cerchiamo di vivere e diffondere l’amore misericordioso di Dio Padre in tutti gli ambienti e circostanze, in tale sfida ci sentiamo unite spiritualmente alle Suore Missionarie del Sacro Costato e di Maria Santissima Addolorata.
"Signore, noi sol vogliamo che il tuo Cuore regni sopra ogni gente ti vogliamo Re
e che il tuo impero limiti non segni, ma tutto il mondo si consacri a Te"
Lo Spirito Santo che nella storia degli uomini mantiene costantemente viva la memoria di Gesù Cristo, ha suscitato nella comunità cristiana di Gravina (BA), Padre Eustachio Montemurro, medico, promotore sociale, sacerdote e fondatore (1857 - 1923). La crisi dei valori cristiani, l'ignoranza religiosa e le varie situazioni tormentate del suo tempo lo spinsero ad intraprendere coraggiose iniziative per la gloria di Dio e la promozione del prossimo.
Per venire incontro ai bisogni più urgenti della Chiesa e della società, fonda una Congregazione maschile (21.11.1907) per il culto della SS. Eucarestia, denominata dei "Piccoli Fratelli del SS. Sacramento" e una femminile (1.5.1908) detta delle "Figlie del Sacro Costato", per l'insegnamento del Catechismo e l'educazione morale e civile dei fanciulli e delle fanciulle del popolo.
Per arcani disegni della Provvidenza le "Figlie del Sacro Costato" a pochi anni dalla fondazione, si distinsero in due gruppi facenti capo, uno a Potenza, accolte nel 1911 dal Vescovo Mons. Ignazio Monterisi, e guidato dall’allora madre generale Madre Maria D’Ippolito e l'altro a Gravina.
L’8 maggio del 1930 la Congregazione dei Religiosi approvò definitivamente la separazione dei due rami, riconoscendo il ramo di Potenza come originario, e autorizzandolo a conservare abito e nome, e decretò che Mons. Pecci emettesse il Decreto di erezione canonica, così che l’Istituto divenne di diritto diocesano il 29 maggio 1930. In questo decreto appare per la prima volta il titolo di ‘’missionarie catechiste’’ subito dopo il titolo di Figlie del Sacro Costato; si delineava già, così, il nostro attuale nome.
Il 4 maggio 1949 il nostro Istituto ottenne l’approvazione Pontificia, con Decreto di Lode, da Sua Santità Pio XII prendendo il nome di “Missionarie Catechiste del Sacro Cuore”. Il 25 maggio fu approvato il primo testo delle Costituzioni. Attualmente ambedue le Congregazioni sono vivamente impegnate ad attuare ed espandere nella Chiesa il carisma e la spiritualità del loro fondatore; due cammini distinti, ma il medesimo scopo: la gloria di Dio e il bene dei fratelli, seguendo la via tracciata dal Servo di Dio Eustachio Montemurro, protagonista del Mezzogiorno tra poveri ed emarginati.
Monsignor Ignazio Monterisi nacque a Barletta il 6 ottobre del 1860 da una famiglia di tradizione cattolica dove, insieme al fratello Nicola futuro arcivescovo di Salerno, maturò la vocazione al sacerdozio. Nominato vescovo di Potenza e Marsico il 13 febbraio 1900 dedicò tutte le sue energie per la diocesi affidatagli, soprattutto per la formazione del clero e dei seminaristi.
Fu provvido Pastore di anime e grande difensore della giusta dottrina e proprio l’insegnamento del catechismo fu una delle opere che ebbe più̀ a cuore.
Nel 1911, mons. Monterisi, aveva chiamato, per la sua Diocesi, a Potenza, alcune Figlie del Sacro Costato. Nelle giovani suore, aveva ammirato “l’abnegazione, nonché́ il loro zelo nell’aiutare i parroci specialmente nell’insegnamento della dottrina cristiana” e nel promuovere con ardore l’istruzione e la promozione della donna, di modo particolare nei paesi rurali, in mezzo ai contadini e alla povera gente.
Fu proprio nel 1911 che mons. Monterisi, venuto a conoscenza del decreto di soppressione delle Figlie del Sacro Costato scrisse direttamente alla S. Sede perorando affinché́ non cessassero di esistere ma che rimanessero in vita nella sua diocesi come opera di jus diocesano in piena ed esclusiva dipendenza dall’Ordinario. Concessagli questa facoltà̀ dal Papa S. Pio X, mons. Monterisi scrive al vescovo Zimarino per chiedergli di indirizzare a Potenza tutte le Figlie del S. Costato che avrebbero dovuto lasciare le case. Mons. Monterisi, così, prese sotto la sua protezione la tanto provata istituzione e provvide le suore di un alloggio prima a Potenza poi a Marsiconuovo.
Mons. Monterisi, afflitto da una profonda asma, lasciò il 27 ottobre del 1912 Potenza per tornare a Barletta dove morì dopo una lunga agonia di quattro mesi, il 17 febbraio 1913.
Siamo le suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore, Istituto fondato da Don Eustachio Montemurro, svolgiamo la nostra missione nel servizio apostolico collaborando nella opera evangelizzatrice della Chiesa. Vogliamo collaborare all’opera della salvezza specialmente tra i più piccoli e i più poveri, soprattutto nei paesi rurali.
Riteniamo importante ai fini dell’evangelizzazione l’educazione dei fanciulli e dei giovani, a cui ci dedichiamo nella scuola, nell’apostolato parrocchiale, o in altre forme, attente alle esigenze dei luoghi e dei tempi.
Aspetto essenziale della nostra missione è la catechesi, che ci impegna fin dalle origini della fondazione.
Vogliamo rispondere con generosità all’esortazione fatta dal Santo Papa Giovanni Paolo II
Che le comunità consacrino il massimo delle loro possibilità
all'opera specifica della catechesi! (CT 65)