Nella preghiera e nella contemplazione del Costato trafitto Padre Eustachio intuisce la gravità del peccato e l'infinito amore di Dio che si rivela nel suo Figlio. Questa intuizione spirituale genera in lui una disponibilità costante a vivere l'amore e la riparazione per collaborare al piano salvifico di Cristo.
Prende rilievo in questa esperienza dello Spirito, l'amore al Cuore di Gesù che egli contempla attraverso la ferita del costato e diventa il motivo dominante e ispiratore della sua vita tutta incentrata nell'identificarsi e configurarsi a Cristo crocifisso. Don Eustachio esprime questo amore nella riparazione e nell'adorazione dell'Eucarestia, dono supremo del Cuore di Cristo e memoriale della sua Passione. Sua aspirazione principale è di diventare apostolo fervente del Sacro Cuore: "Sacratissimo Cuore del mio divino amore, (19 EMD pp.42-43) che io propaghi la tua gloria, che io ti faccia conoscere alle genti, che io mi dedichi tutto, tutto al Tuo Divin Culto e sia uno degli zelatori più forti del Sacro Cuore". (EMD pp.60-61 4.3) La sua spiritualità nasce dalla contemplazione del Cristo crocifisso a cui si unisce in oblazione di amore sull'esempio della Vergine Addolorata; si radica nell'esercizio delle virtù, specie dell'umiltà, della povertà, dell'obbedienza e della carità; si espande con l’azione apostolica a servizio del prossimo e culmina nell' adorazione e nella lode della Trinità, in totale sottomissione di amore riparatore. È una spiritualità cristocentrica, eucaristica e mariana.